Sentieri Partigiani: Alta Via dei Montecchiani Ribelli

Un altro appuntamento dell’iniziativa Sentieri Partigiani nelle Prealpi Vicentine.

Descrizione e logistica

Ritrovo: ore 9 presso parcheggio Chiesa San Pietro di Montecchio Maggiore.
Dalla collina del centro storico di Montecchio, ultimo piede delle Prealpi Vicentine, verso Recoaro-Campogrosso lungo dorsali poco conosciute e ancora selvagge, sopra alle grandi valli industrializzate dell’Agno e di Schio.
-Dislivello di giornata: max. 400 mt
-Durata prevista: max. 4 h – 15 km
-Ristoro presso Trattoria Capitello della Cocca, Castelgomberto
https://g.co/kgs/15ErWkT 

Il sentiero è dedicato alla memoria di Giacomo Albiero – forte alpinista accademico di Montecchio, compagno del grande Renato Casarotto, nonché ultimo partigiano del paese, venuto a mancare nel 2018 – e di Letizia Battaglia – fotografa palermitana di fama mondiale, che a Montecchio fece la sua ultima mostra “militante” dal titolo Non c’è bellezza senza giustizia, per sottolineare le nuove mafie bianche e verdi, ambientali, presenti nel territorio.

Il sentiero parte dal piede vulcanico dei Monti Lessini, il Monte Nero, per attraversare tutta la dorsale che porta verso i passi superiori, in vista di Recoaro, passando per il Monte di Malo, il paese di Luigi Meneghello, della formazione partigiana guidata dal leggendario Antonio Giuriolo (Capitan Toni), originario delle valli sottostanti e a cui è dedicato il monumento e il Rifugio di Campogrosso. Moltissime le storie di partigiani celebri e meno celebri vissuti tra queste dorsali, tra cui il Capitano Paolo, all’anagrafe Gino Soldà, e il carismatico Diavolo, all’anagrafe Gelsomino Camerra, montecchiano pure lui, capo della Brigata Stella, la formazione partigiana più famosa di queste valli.

L’Alta Via, lunga 67 chilometri, dedicata a tutti questi “piccoli grandi” uomini e monti – viene definita anche la Via dei Piccoli Grandi Monti (per ricordare i Piccoli Maestri di Meneghello e le Piccole Dolomiti dove si sono formati decine e decine di alpinisti, tra cui Casarotto e Soldà) – è stata ideata dall’alpinista e attivista di Montecchio, Alberto Peruffo, prima linea dei grandi conflitti sociali e ambientali di queste terre, allievo di Giacomo Albiero e curatore di moltissime attività controculturali. Con la moglie Martina Bettega e i compagni di una vita hanno dedicato questo bellissima via di memorie e di geografie concrete ai loro maestri e maestre, connettendo insieme 10 comunità di camminatori e 10 antichi valichi tra due delle valli più importanti dell’industrialismo italiano, le valli “addolorate” dell’Agno-Chiampo e di Schio, soggette a grandi contraddizioni sociali e ambientali, a lotte di grande respiro e a derive identitarie. Sono le valli cantate dal maestro e compagno di azione Bepi De Marzi, autore del Signore delle Cime.

L’Alta Via arriva a toccare, senza mai scendere a valle, partendo da Montecchio, le pareti verticalissime del Baffelan, monte “sacro” agli alpinisti vicentini. Per il suo alto significato politico e naturalistico è stata pensata come una potenziale via di formazione per i giovani, che unisce le città di Montecchio e Vicenza con i loro monti più celebri. Una via per non dimenticare, per conoscere, per esplorare le montagne di mezzo, spesso abbandonate. Dalla pianura alla montagna, a piedi, lentamente, senza bisogno di alcun mezzo privato, con la possibilità di ritornare con i mezzi pubblici.

Il sentiero è pure l’attacco ideale – per continuità – della Via dei Montecchiani Ribelli aperta nel 2015 da Alberto Peruffo e Leonardo Meggiolaro, in stile radicale, by fair means, senza usare un solo spit e pochissimi chiodi tradizionali, con difficoltà elevate (fino all’VIII-), intitolata in quel modo e aperta con quello stile per omaggiare gli alpinisti e i partigiani citati sopra. Via diventata un banco di prova, un must, per i giovani attivisti e alpinisti delle valli vicentine e veronesi.

Il 27 luglio faremo solo la prima parte della prima tappa, fino al punto 12 >> https://altaviamontecchiani.info/prima-tappa-dorso-e-cresta-iniziale/ 

PS Lungo il percorso saremo accompagnati dal gruppo di giovani del gruppo TTT Radical Climbers guidati da Giacomo Peruffo, istruttore del CAI e forte arrampicatore, figlio di Alberto. Se il tempo tiene, alcuni di loro poi proseguiranno per fare l’Alta Via integrale, che richiede circa 3 giorni di cammino, + la via finale sul Baffelan.
Per prenotazioni ristoro finale e informazioni scrivere a veneto@mountainwilderness.it