Balmexperience: l’altra montagna

Pubblichiamo di seguito il resoconto del convegno di Lanzo di Alessandra Longo.

L’incontro a Lanzo (To) dell’11 Febbraio ha inaugurato un interessante dialogo sulle strategie di sviluppo delle aree alpine che troverà, per tutto il 2017, un percorso di confronto grazie alle iniziative promosse dall’associazione Mountain Wilderness. In questa prima occasione di approfondimento, il moderatore Alessandro Gogna ha condotto, alla presenza di duecento persone, un intenso tavolo di discussione tra esponenti delle maggiori realtà legate alla tutela, alla gestione e allo sviluppo dell’ambiente montano.

Heliski, impianti di risalita, quad. L’altra montagna: è possibile?

Carlo Alberto Pinelli

Carlo Alberto Pinelli: La mission della montagna è il ritorno all’autenticità
I media propongono l’immagine della montagna come un pittoresco fondale, spesso imbellettato dal marketing e confezionato in base ai trend del momento. Ha senso immergersi in una realtà artefatta anche a duemila metri d’altitudine? In un mondo tecnologico ed iperconnesso è anacronistico proporre una fuga. Ma non un distacco momentaneo. Anzi l’allontanamento dall’artificialità può costituire un gesto davvero inedito: la presa di coscienza della propria posizione all’interno del tutto che avviene proprio nel cambio di prospettiva. Un mutamento di visione che richiede impegno come ricorda Voltaire a Rousseau “sarebbe troppo bello se bastasse salire di quota per diventare migliori”.

Vincenzo Torti

Vincenzo Torti: c’è chi dice no: scelte territoriali per il turismo sostenibile.
Il Club Alpino Italiano conferma la propria contrarietà alla frequentazione della montagna per fini di svago con qualsiasi tipo di mezzo a motore: dalle moto da enduro ai quad, dalle motoslitte agli elicotteri. Cosa vieta una simile frequentazione? Anzitutto il codice della strada. Poi le politiche territoriali che propongono modelli alternativi al turismo predatorio del mordi e fuggi: “Scelte come quelle di Balme e della Valle Maira saranno vincenti come investimento turistico per il futuro già nel breve periodo”.

Annibale SalsaAnnibale Salsa: contro la cultura del no limits.
Nella società attuale il senso del limite è percepito come una costrizione vincolante, un restringimento delle possibilità, un freno all’azione. Eppure da sempre, nelle comunità alpine la soglia ha svolto un importante ruolo culturale di demarcazione declinato, tradizionalmente, dalla dimensione magica e simbolica. Se la secolarizzazione e la laicizzazione della realtà hanno condotto alla cultura del no limits è necessario intraprendere azioni di opposizione capaci di fronteggiare la contemporaneità con i suoi stessi strumenti.

 

Gianni Castagneri
Gianni Castagneri: credere nella sostenibilità per il benessere locale
La delibera comunale di Balme che esprime contrarietà alla pratica di qualsiasi tipologia di accesso e di fruizione motorizzata a scopo ludico – sia estiva (con motocicli, quad e fuoristrada) sia invernale (con motoslitte ed elicotteri per trasporto turistico) non è un atto puntuale, ma una tappa nello sviluppo di un territorio che vuole mantere la propria identità, intraprendendo azioni fruttuose senza per questo accondiscendere alle logiche del mercato. “Amministrare significa fare delle scelte e queste, se possibile, devono essere coerenti per risultare anche credibili”.

Roberto ColomberoRoberto Colombero: costruire insieme un’offerta di qualità per tutti.
Lo sviluppo del territorio passa da chi abita quei luoghi. Per essere efficace l’azione non deve essere intrapresa dall’alto, ma coltivata con cura dalle comunità locali com’è accaduto con la creazione dei percorsi occitani in Valle Maira, un circuito escursionistico che ha saputo promuovere la specificità della valle e la sua bellezza. Non occorre ostinarsi sull’opposizione, ma condurre ostinatamente un’altra idea di turismo sostenibile che offra agli ospiti quella genuinità propria delle Alpi.

Silvana AccossatoSilvana Accossato: le scelte della Regione Piemonte
La Regione Piemonte dimostra una particolare sensibilità per la tutela, il sostegno e l’incremento di azioni virtuose capace di promuovere forme di frequentazione rispettose dell’ambiente alpino. A partire dall’attenzione rivolta alla legge 12/2010 sulla rete del patrimonio escursionistico che ha coinvolto attivamente tutti i soggetti, pubblici e privati giungendo al censimento di 4000 percorsi per un totale di 19.000 km di sentieri.

 

Marco BussoneMarco Bussone: il turismo ambientale come volano per l’economia delle terre alte
La frequentazione della montagna va considerata in termini di opportunità economiche e di sviluppo per le aree rurali. Gli enti locali devono cogliere la sfida e progettare, insieme agli operatori e agli stakeholders del territorio, efficaci strategie di sviluppo.
Per portare vantaggi non solo ai turisti, ma garantire servizi di qualità anche agli abitanti che vivificano i borghi alpini con il loro impegno quotidiano.

 

Ermete RealacciErmete Realacci: la bellezza, l’eccellenza dell’Italia
La montagna, come altri ambienti naturali, è capace di rammentarci la forza dell’Italia.
Il nostro paese possiede la capacità – come direbbe lo storico dell’economia Mario Cipolla – di produrre “cose belle all’ombra dei campanili”, nell’intricata trama di paesaggi, di comunità, di storie e di imprese che si intrecciano in una varietà straordinaria.
La sfida è proiettare questa naturale bellezza nel mondo che cambia: un obiettivo ambizioso, ma da perseguire con decisione.
Il Constituto di Siena del 1309 – sceneggiatura dell’affresco del Buongoverno di Ambrogio Lorenzetti, dipinto qualche decennio più tardi – ci ravvisa il radicato impegno della politica per la salvaguardia del patrimonio comune: chi governa deve avere a cuore “massimamente la bellezza della città per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini”.